5 cose che forse non sai sul Palo Santo

Ecco 5 cose che forse non sai sul Palo Santo

Quando i monaci spagnoli sperimentarono la sua capacità di purificare e guarire, chiamarono l’albero “palo santo”, che significa “legno sacro” o “il legno dei santi”. Il nome botanico di questo albero che cresce nel Sud della foresta pluviale americana è bursera graveolens. Non sono corretti quindi altri modi di chiamarlo: i più diffusi sono Palosanto tutto attaccato o altri nomignoli affettuosi come Legnetti sacri, Legnetti santi, Paletti santi.

Il Palo Santo era conosciuto e utilizzato dalle popolazioni indigene dell’America Centro-Meridionale sin da tempi antichissimi; la sua descrizione botanica, però, avviene molto più tardi, nel 1824, in seguito a una spedizione europea nelle regioni in cui nasce. La prima apparizione ufficiale in un testo medico è del 1609. Il libro, attualmente disponibile presso l’Università di Quito, racconta: quando arrivarono gli spagnoli in Sudamerica, e chiesero ai locali le cure ai loro malanni, gli sciamani li informarono che il Palo Santo era la medicina che cercavano: antinfiammatorio, lenitivo, antidolorifico. Ben presto gli spagnoli si accorsero delle sue effettive qualità.

Il paletto di Palo Santo, rispetto agli altri formati (stick, coni, grani, trucioli…) è sicuramente più complicato da accendere, ma è il modo originario e più completo per godere delle proprietà del Palo Santo. Si rifà alle antiche cerimonie precolombiane, in cui il Palo Santo veniva usato come potente ponte spirituale. Scegli con cura il tuo formato preferito: se cerchi un aroma rilassante, antistress, adatto alla meditazione, puoi acquistare un formato più “comodo”, come gli stick o i coni. Se invece vuoi riprodurre un antico rituale, fare un lavoro profondo sulle vibrazioni energetiche, ritagliarti uno spazio per te stesso, allora vale la pena imparare la millenaria arte sciamanica della fumigazione con il paletto originale. Se hai dubbi, contattaci!

Il Palo Santo non è l’unico rimedio naturale e sciamanico per riequilibrare le energie degli ambienti e purificare l’aria dalle energie negative. Ci sono altre materie prime che possono lavorare insieme al Palo Santo creando una perfetta sinergia energetica. La Salvia Bianca considerata sacra da tempi remoti, veniva utilizzata già dai Nativi Americani per purificare ambienti e cerimonie, riequilibrare il proprio campo energetico e le energie degli ambienti. Anche il Cristallo di Rocca è usato da tempi immemori per donare Luce ed Energia, stimolando il contatto con la parte più impenetrabile del sé e dell’Universo. Unendo queste materie prime si ottiene una sinergia tra Energia Maschile e Energia Femminile, ridefinendo equilibrio e armonia nel campo energetico di luoghi e persone.

In chiusura, sfatiamo un mito: qualcuno sostiene che il nome “legno santo” derivi dal fatto che il Palo Santo fiorisca il giorno di Natale. Questo non è vero: l’albero fiorisce a seconda del clima in cui cresce la pianta; di conseguenza può succedere che in certe zone del Sudamerica fiorisca nel periodo natalizio, ma la scelta del nome è legata alle proprietà benefiche del suo legno, non al calendario della fioritura.

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